mercoledì 11 febbraio 2009

Perché il Teatro

Il teatro non ha categorie,
ma si occupa della vita.
È il solo punto di partenza,
l'unico veramente fondamentale.
Il teatro è la vita.
(Peter Brook)



Il teatro è una delle attività che offre la possibilità di analizzare contemporaneamente più aspetti di una persona: il suo modo di usare lo spazio, la sua capacità di seguire uno schema dato, la capacità di improvvisare e dunque di risolvere situazioni non programmate.

Come afferma Peter Brook, non c'è il modo giusto di recitare ma l'unica possibilità è il modo vero, che è quello di ognuno in ogni momento dello spettacolo. L'attore non deve essere altro che se stesso, essere vero e quindi mettersi in gioco.
Questo comporta l'accettazione di critiche costruttive e l'assunzione delle proprie responsabilità, perché la riuscita dello spettacolo dipende dall'impegno di ognuno e tutti sono indispensabili. Il teatro è un contenitore dove provare a giocare, esprimersi liberamente senza alcun giudizio di valore, sperimentare il gioco di essere qualcun altro, comunicare ed entrare in contatto con sé e con gli altri, far parte di un gruppo senza perdere la propria identità, divertirsi in un tempo sospeso dalla quotidianità, scoprire i propri limiti e le proprie risorse, mostrarsi come non ci si mostra in altri contesti, ascoltare gli altri, cambiare la propria forma, improvvisare, entrare in contatto con le emozione proprie e dell'altro, perdersi e ritrovarsi per poi perdersi ancora.
Partendo da questi presupposti teorici, da anni le Case Famiglia utilizzano il teatro come strumento formativo di crescita e di sperimentazione creativa che possa fornire ai residenti una consapevolezza personale di sé, della propria identità, dei propri limiti e dei propri confini, corporei, sociali e relazionali.
Siamo convinti che questa esperienza, condivisa con i ragazzi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Via Asmara” sede ex ITAS “A. Celli, Via Novara 20”, possa diventare una forte esperienza formativa e di crescita individuale.

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