lunedì 23 marzo 2009

Il conto alla rovescia


Ci stiamo avvicinando velocemente alla data che fino a poco tempo fa sembrava così lontana da farci vedere le cose come se non dovessero accadere mai.

Invece il tempo non si smentisce, è condannato ad avanzare e a passare lasciando segni nella storia ed ancor più nella vita delle persone.
Per chi ha iniziato questo progetto, che ha unito le risorse della Casa Famiglia di Villa Glori alla vitalità, a volte discontinua, dei giovani della Scuola che hanno partecipato all'attività teatrale, questo è un momento di svolta. Nessuno dopo la PRIMA dello spettacolo sarà più come "prima". E' facile dirlo ora, un po' meno quando tutto è iniziato, e molti non sapevano nemmeno cosa li aspettasse di lì a poco. Bastava crederci oppure era necessario qualcos'altro? Bisognava in realtà solo confrontarsi.
Il giro d'azione del teatro inizia dalla persona che legge un testo, poi il testo viene abbandonato ai margini del palcoscenico; l'attore entra così nella sfera dove le parole che dirà saranno solo in suo potere, con il modo che vorrà, nel modo in cui potrà, se servirà anche sbagliando. E poi ci sono gli altri attori che chiedono solo di essere liberati per poter dire la propria battuta.
L'attore, allora, si affaccia sulla platea con una responsabilità, deve fare il suo lavoro, è lì per quello, il pubblico lo aspetta e l'attesa avrà avuto un senso solo se lo spettacolo sarà compiuto.
Questi sono ancora giorni di prove. Ma il conto alla rovescia è iniziato e nessuno può più fermarlo. L'attesa è diventata dunque un tempo di preparazione. Le prove che restano da fare chiamano
ognuno ad una sfida, per vedere se tutti conoscono i propri limiti, sia sul palcoscenico che nella vita.


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