lunedì 6 aprile 2009

UNA LETTERA APERTA


Alle classi 5a A e 5a B


Istituto d’Istruzione Superiore “Via Asmara”

sede ex ITAS “A. Celli, Via Novara 20” – Roma

È teatro guardare il pubblico e nessuno, parlare a tutti ma prima di tutto a se stessi, perché se non siete persone vere non saranno false le vostre parole ma lo sarà la vostra anima, e la vostra voce, come ogni minimo movimento sulla scena, suonerà e sembrerà falsa. Insieme abbiamo portato il teatro a scuola; così un giorno siete entrati dal portone d’ingresso senza sapere che negli stessi corridoi di sempre sareste tornati, uguali nel corpo anche se più stanchi, e che avreste guardato tutto in un modo diverso. Ora ogni angolo della vostra scuola, dalle aule ai banchi avrà per voi una misura diversa, tutto il mondo intorno sarà più stretto; in realtà, non avete scoperto nulla di nuovo, ma avete vissuto un’esperienza che vi ha dimostrato come un palcoscenico, con voi sopra, possa diventare un luogo infinito. La vera scoperta che avete fatto, e che è tutta vostra, sta proprio nell’infinito: sono infinite le possibilità di replicare una storia, sono infiniti i modi di raccontare, siete infiniti anche voi se volete raccontarla. Venite da distanze diverse, siete in un tempo complicato, che appiattisce ogni cosa e delimita il vostro spazio fino a privarvi del futuro. Questa esperienza fa di voi delle persone che, percorrendo cammini insoliti e per molti persino improbabili, hanno vissuto come protagonisti il passaggio rischioso che poteva farvi rimanere degli incompiuti. Chi di voi rinuncerebbe ora a quello che ha fatto e che ha vissuto in questi giorni? Nessuno! Eppure ho avuto la sensazione che in alcuni momenti io sia stato il solo e da solo a credere che ce l’avreste fatta; ho creduto in voi più di voi stessi? Non vi conosco certo meglio di altri. Ma sono sensibile alle vostre emozioni, le sento e avverto anche quando mutano da un istante all’altro e come vi lasciate trasportare dagli umori per prendere decisioni che appaiono irreversibili senza diventarlo mai. Tutto quello che nella vita lascerete incompiuto vi seguirà sempre come un peso. Il mio orgoglio sta nel fatto di avervi accompagnato a compiere qualcosa che ora è diventata un’esperienza e che resterà sempre vostra, che nessuno vi potrà mai togliere, che domani non sarà un ricordo ma un pensiero a cui tornare, perché ognuno di voi avrà imparato da tutto questo qualcosa che resterà solo suo. Pensate che non vi abbia mai detto bravi? Allora ve lo dico ora, dicendo anche la parola grazie, perché questa è stata un’esperienza anche per me, senza di voi non mi sarebbe stata possibile. Ma ricordate che le esperienze hanno sempre un prezzo, si pagano con l’attenzione, la concentrazione, l’impegno, la responsabilità e tutte quelle altre parolacce che se le ascoltate da qualcuno più grande di voi non hanno senso, ma che se le sperimentate direttamente vi danno la maturità che nessun foglio può certificare. Alla base di tutto c’è un sistema che vi chiede di scegliere quale cosa fare; può essere la migliore o altro, può essere quella difficile o altro; potrete non capire e avrete bisogno di tempo; non sempre ce n’è. Gli amici possono aiutarvi. Ma l’aiuto più grande viene da chi vi critica. Imparate da loro, sono grandi maestri, e se sono cattivi imparerete di più, perché saranno impietosi, non volendo vi diranno più della verità, ovvero vi diranno quello che potreste diventare in futuro se non imparate a migliorarvi. Potreste diventare come loro. Spero di essere stato anch’io un cattivo maestro. Lo sono, essendo un uomo silenzioso che vi ha conosciuto e osservato e che ha aspettato fino ad ora prima di parlare del dopo, di quello che c’è oltre questa esperienza di teatro a scuola. Il mio obiettivo è sempre quello di far diventare migliori le persone, soprattutto, se sono giovani come voi, migliori di me, affidando impegni e responsabilità che non dipendano più da me. Il progetto che insieme abbiamo portato avanti dimostra ancora una volta che questo è possibile. Io già lo sapevo.


Villa Glori, Roma, 28 marzo-4 aprile 2009


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